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FEBBRAIO – corsi e seminari on line

Ecco il calendario dei corsi on-line del mese di FEBBRAIO, novità del 2021 SEMINARI!!!!

Abbiamo deciso di organizzare dei laboratori settimanali, divisi per fascia d’età, guidati dai nostri insegnanti per conoscere i diversi stili e tecniche di riferimento, per alimentare la curiosità e la conoscenza della danza come forma d’arte vasta e multiforme.

info@spaziodanza.com

BALLI DA REMOTO – SECOND ATTEMPT

 

sabato 17 ottobre – tempo permettendo – h 16/20

Ci riproviamo, anticipando l’orario e sperando nel meteo!!!
EVENTO IN COLLABORAZIONE CON Scuola Popolare di Musica Ivan Illich
Improvvisazioni di danza con musica dal vivo, dj set pro-allenamento serale, brindisi a distanza. Rispettando norme, distanze e sicurezza, vorremmo ritrovarci a danzare insieme, all’aperto, per celebrare la fine dell’estate, inaugurando una nuova stagione. In un tempo così insolito, crediamo che muovere il corpo rendendolo consapevole sia la migliore strada per “prenderci cura” ed affrontare ciò che accade.
E’ un evento aperto ad adulti, ragazzi e giovanissimi. Vi aspettiamo!!!!
Musica dal vivo:
Coop Rumore Duo->
Federico Eterno – sax/clarinetto
Carlo Marrone – elettronica
+ Luca Bernard al contrabbasso
a seguire MUSICA pro-allenamento/aperitivo/varie ed eventuali
Dove? nel parcheggio – senza auto – per l’occasione
meglio se prenotate!!!
CHIEDIAMO GENTILMENTE DI PRENOTARVI

CORPI LIQUIDI – SEMINARIO DI BMC®

domenica 18 ottobre dalle 10:00 alle 14:00
CORPI LIQUIDI è un laboratorio esperienziale sulla dimensione fluida del corpo, una introduzione a una pratica somatica aperta a tutti, per approfondire il lavoro di ascolto della materia del corpo, per andare all’origine del movimento:
“La nostra evoluzione inizia in un ambiente fluido. La nostra successiva trasformazione va avanti da uno schema di movimento verso l’altro come creature pre-vertebrate sempre in ambiente liquido. Nel seminario faremo esperienza degli Schemi Neurologici di Base Prevertebrati in relazione ai fluidi che ci donano sostegno e ci configurano permettendo la nostra sopravvivenza. I fluidi sono il nostro sostegno e mezzo di trasporto interno, regolano il nostro equilibrio tra riposo e attività.” (Maria Martinez)
Ogni fluido (interstiziale, cellulare, transizionale, sanguigno, sinoviale, periorganico e cerebrospinale) ha caratteristiche che portano a diverse qualità di movimento. Riconoscere e combinare queste differenze permette di praticare agilità e ritmo, dando inizio a una danza originaria e nuova.
“Ciascun pattern è presente dentro di noi come potenzialità, ma finché non lo mettiamo in atto, rimane inaccessibile”
(Bonnie Bainbridge Cohen)
MARIA MARTINEZ PENALBA – Certified Teacher/Practitioner di Body-Mind Centering®, Somatic Movement Educator. Coreografa e insegnante di danza e yoga. Diplomata in danza e composizione creativa ad Amsterdam alla SNDO (School for New Dance Development). Laureata in Filosofia Estetica.
Insegna i principi del movimento somatico e l’applicazione alla ricerca creativa in vari programmi di formazione per danzatori e SME (Somatic Movement Educator). Interessata alle forme di danza mediorientale e pratiche energetiche dell’Oriente, ha creato un suo metodo integrando espressioni contemporanee alle forme di antiche tradizioni. Integra i principi del BMC® nelle varie discipline danza, yoga e lavoro corporeo.
Body-Mind Centering® (BMC) è un approccio integrato per l’analisi e la rieducazione del movimento, attraverso il corpo presente a se stesso e la riorganizzazione dei percorsi attraverso i quali il movimento si organizza.
Il BMC® ci permette di accrescere la consapevolezza e l’efficienza con cui ci muoviamo nel mondo e di accedere più facilmente al senso di agio e radicamento nel corpo e alle sue innate risorse.
posti limitati per adesioni scrivere a info@muvet.org

Residenze in autunno

RESIDENZA 21-28 OTTOBRE 2020_ Compagnia Elsewhere_ LE CONFESSIONI

Le Confessioni è un progetto originale di Daniela Clementina De Lauri.

Il progetto si ispira liberamente a “Le Confessioni di Sant’Agostino” e ha come obiettivo la realizzazione di uno spettacolo di danza in cui corpo, suono e arte visiva si riuniscono a creare una dimensione intima e fragile che lascerà depositare gli sguardi degli spettatori in un universo sacro e misterioso. Lo spettacolo è concepito per 4 danzatori, 1 musicista e 1 artista visivo e si compone di 7 Quadri, ognuno caratterizzato da una scrittura coreografica specifica.

Agostino, convinto di trovare la salvezza tornando a Dio, permette la libertà di associare questo desiderio a un ritorno alle origini e di indagarne il mistero nel movimento. Gesti che originano dall’interno, dai respiri, dai corpi che si avvicinano e si lasciano sostenere nell’altro. Respiri che prendono forma dalle pieghe del corpo, sospesi nello spazio di mezzo che esiste tra i corpi, dove il contatto diviene una forma di sostegno, di pietà e amore. Azioni coreografiche che volgono verso le origini del gesto.

Ogni quadro dello spettacolo sarà caratterizzato da uno studio sonoro e coreografico specifici, in relazione al tema da sviluppare. Sono stati scelti alcuni temi dell’opera letteraria, quali tempo, memoria, abitudine, tormento, concetto d’amore, origine del male, desiderio, continenza, rivelazione, solitudine, fragilità e assenza, per essere, poi, tradotti in movimento e in musica. La dimensione di ricerca come precarietà intellettuale, psicologica e umana, sentimento predominante dell’opera Agostiniana che nasce dal non aver ancora trovato il centro e la quiete, che Agostino tanto brama sarà il punto di snodo su cui verte tutto lo spettacolo.

Spettacolo a cura della Compagnia Elsewhere

Coreografia, regia e scene: Daniela Clementina De Lauri

Interpeti: Matteo Sedda, Giada Vailati, Camilla Montesi, Chiara Leonardi

Musica Originale: Nicolas Gaunin


VARIAZIONE ORARI

Per garantire il rispetto delle raccomandazioni contenute nel nuovo DPCM, gli orari delle lezioni subiranno delle piccole variazioni a partire da lunedì 19 ottobre. La buona notizia è che si continua a danzare, collaboriamo affinchè possa accadere!!

Sul sito troverete tutti gli orari aggiornati, così come in segreteria.

#KEEPMUVING


GINNASTICHE COLORATE

GINNASTICHE COLORATE _ progetto “E SULLE CASE IL CIELO”
In partenariato con l’Ufficio Reti del QUARTIERE SAVENA


Martedì 15 SETTEMBRE
Martedì 22 SETTEMBRE
DALLE ore 9:30 alle 10:30

Le ginnastiche colorate hanno l’intento di esplorare le tonalità del benessere. I colori che utilizzeremo vengono dal metodo Pilates, dalla ginnastica posturale e dalle tecniche miofasciali, e il dipinto finale sarà un perfetto bilanciamento tra forza, mobilità articolare ed equilibrio. Cornice di tutto sarà uno stupendo e ampio spazio verde che ci consentirà di muoverci in sicurezza. (Daniele Fortuna)

A cura di MUVet in collaborazione con l’associazione SENZA IL BANCO.
Due lezioni di movimento all’aria aperta, per tutti, per ricominciare a muoversi in sintonia con il
proprio corpo e la natura, in un luogo bellissimo e poco noto della città: l’area ortiva vicino alla
Casa del Gufo.

A condurre il percorso Daniele Fortuna: danzatore e coreografo, approfondisce e si certifica in discipline quali il metodo Pilates, lo yoga e
la ginnastica posturale. Studioso di medicina psicosomatica, tiene corsi di Pilates e ginnastica posturale, e si occupa di formazione e collabora con medici, fisioterapisti ed osteopati dal 2007.

Le lezioni di ginnastica colorata sono aperte a tutti
Sono gratuite e a iscrizione obbligatoria
Per informazioni e adesioni si può scrivere a info@muvet.org
Ritrovo presso
La CASA DEL GUFO – Via Longo 12 Bologna


A cielo aperto: danza, teatro e circo per la cittadinanza

A cielo aperto: danza, teatro e circo per la cittadinanza

è il progetto di MUVet selezionato dal bando Piccoli teatri di quartiere. Nato in collaborazione con il Quartiere Santo Stefano, Artelego/ Circo Sotto Sopra, Leila e Salvaiciclisti Bologna, e con il Comitato Torleone Insieme, è una rassegna di laboratori per le arti performative, dedicata ai residenti del quartiere e a tutti i cittadini.

Tra agosto e settembre, sette appuntamenti gratuiti animeranno il Giardino Santa Marta e il Parco Oliviero Olivo con performance, spettacoli e laboratori di arti circensi e danza urbana. Attraverso l’utilizzo delle cargo-bike di Salvaiciclisti e Leila Bologna le carovane di MUVet e Circo Sotto Sopra vi aspettano per pomeriggi di condivisione e (r)esistenza post-Covid!

I laboratori/spettacolo per adulti e bambini sono attenti alla mobilità sostenibile e all’ambiente, perché pensati a basso impatto, ma per sviluppare energia a propulsione umana, vicinanza e senso di comunità in un periodo di ripresa delle relazioni sociali e di prossimità.

Il programma prevede:

  • 11 agosto alle 18:00, al Parco Oliviero Olivo “Co-Lab 1” laboratorio/performance di danza aperto a tutti guidato dai coreografi Michal Mualem e Giannalberto De Filippis (MUVet)
  • 12 agosto alle 18:00, al Giardino Santa Marta, via Torleone 4/B “Augusto dove sei finito?” Spettacolo di clownerie, acrobatica, giocoleria ed equilibrismo (Circo Sotto Sopra)
  • 18 agosto alle 18:00 Giardino Santa Marta, via Torleone 4/B “Up to you” laboratorio di danza con esito performativo guidato da Silvia Berti e Francesca Antonino (MUVet)
  • 21 agosto alle 18:00, al Parco Oliviero Olivo “Arriva il CicloCirco con Io Bianco, Tu Augusto!” performance circensi di comunità, per scoprire nuovi modi di stare insieme + laboratorio musicale e di arti circensi (Circo Sotto Sopra)

 

  • 15 settembre alle 17:30, al Parco Oliviero Olivo “Co-lab 2” laboratorio/performance di danza di comunità conducono Michal Mualem e Giannalberto De Filippis (MUVet)
  • 18 settembre alle 17:30, al Parco Oliviero Olivo “Arriva il CicloCirco con Teriblà!” performance circensi di comunità, per scoprire nuovi modi di stare insieme (Circo Sotto Sopra)
  • 23 settembre alle 17:30, al Giardino Santa Marta “La nonna al Circo!” spettacolo-laboratorio di acrobatica, giocoleria, equilibrismo e clownerie (Circo Sotto Sopra) Gli eventi sono gratuiti, ma a prenotazione obbligatoria per MUVet: info@muvet.org per Circo Sotto Sopra: circosottosopra@gmail.com o 3280178208/3475985762

 

Il progetto è stato selezionato dal bando Piccoli teatri di quartiere promosso dalla Fondazione per l’Innovazione Urbana e finanziato grazie al crowdfunding “6000 piantine – Fotosintesi per la cultura” dell’Associazione 6000 sardine e a un contributo del Comune di Bologna. L’iniziativa è parte di Bologna Estate 2020, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Destinazione Turistica.

Qui l’evento Facebook con tutti gli aggiornamenti

Vi aspettiamo!

 


MASTERCLASS con Nicola Laudati

venerdì 21 febbraio h 14-18

SUL CORPO SCENICO

La ricerca della destrutturazione del corpo, la coscienza e la consapevolezza della propria massa in relazione allo spazio sono gli strumenti che ritengo essenziali per intraprendere un percorso formativo/creativo. Sono interessato ad un progetto organico del movimento, sia nella resa tecnico-formale che nell’esigenza espressiva, per raggiungere una comunicazione immediata e diretta lontana da un risultato estetico fine a se stesso. Partendo dal floor work, il lavoro si sviluppa verso tutti i livelli dello spazio (conoscenza anatomica, postura colonna vertebrale, tridimensionalità del movimento, dinamica). Forgiare un corpo tecnico/preparato, adatto alla performance, indica essenzialmente la possibilità di avere più controllo e verità sulla comunicazione, gestendo con maggiore sensibilità l’atto scenico che si intende percorrere. Non è una questione di puro tecnicismo, ma di piena coscienza e consapevolezza di quello che il gesto esprime oltre la nostra volontà intellettuale.
Convinto che la danza trovi nel corpo la propria drammaturgia, e che questo trascenda la tecnica, ritengo che sia il performer a ridelinearne continuamente i confini, trasformandola e sublimandone il senso.

Il lavoro si articolerà in tre fasi:

• Floor work
• Coreografia (repertorio Laudatidanza)
• Improvvisazione / elementi di partnering

L’arte oggi costituisce il più delle volte la proiezione vuoi di elementi rimossi e inconsci, vuoi di processi formativi più o meno consci, ma comunque imperniati sull’estrinsecazione di un materiale formale che è di diretta provenienza propriocettiva;
che è dunque “modellato” sulla base di una certa qual formatività intrinseca,
viscerale, se vogliamo, organica dell’uomo.
G.Dorfles

NICOLA LAUDATI
Coreografo e direttore artistico della Compagnia Laudatidanza.
Si forma come danzatore tra Verona, Parigi e Madrid.
Segue in particolar modo il lavoro dei maestri Andrej Glegowskj per la danza classica e Matt Mattox per il modern jazz. Perfeziona poi i suoi studi con Riccardo Nunez, Walter Venditti, Alan Sener, M. Bejart, A. Preljocaj, W. Wandekeybus.
Dopo aver lavorato come danzatore per la compagnia Larumbe Danza di Madrid, la compagnia Lanonima Imperial di Barcellona e per il maestro Matt Mattox, si trasferisce a Bologna e fonda la Compagnia Laudati Danza per intraprendere un percorso autonomo di creazione e ricerca coreografica nell’ambito della danza contemporanea.
Numerose sono le creazioni che firma nel corso degli anni impegnandosi in un’attività di produzione costante che coinvolge anche numerosi giovani danzatori. I suoi lavori hanno partecipato ad alcuni tra i festival e le rassegne più innovative nell’ambito della danza contemporanea in Italia e all’estero ( Biennale di Venezia, FestivalTeatri90 Milano, Festival Danza Urbana Bologna, Festival Ammutinamenti Ravenna, Festival Xontact Split Croazia, Festival La Porta Barcellona, Nuit Blanche Bruxelles…)
Dedica particolare attenzione alla trasmissione del proprio linguaggio coreografico, alla formazione e all’avviamento professionale di danzatori e performers attraverso percorsi di studio in residenza e una densa attività seminariale sul territorio nazionale e internazionale. (Tanz Fabrik Berlin, XONTAKT Contemporary Dance workshops Split Croatia, California Center e IALS Milano, Ass. Artificio Treviso, Centro Culturale Danza Verona, Ass. Italiana Danzatori Roma, Ballett Academy Padova, Florence Dance Center Firenze, Formazione Tersicore Regione Puglia e Campania, Centro Danza Isadora Bologna, Accademia di danza Azucar, Teatro San Martino Bologna, Dipartimento di Arte Musica e Spettacolo e Dipartimento di Studi Linguistici e Orientali Università di Bologna , Accademia Nazionale di Danza Roma…)

www.laudatidanza.com
https://www.facebook.com/Compagnia-Laudati-Danza-638715206263376/


Intervista di Susanna Recchia, a cura di Lucia Oliva

Lucia Oliva: Susanna Recchia, danzatrice, ricercatrice, insegnante che abbiamo invitato a
Bologna per aprirci un mondo, quello dell’anatomia esperienziale, accompagnato dalla
danza, dalla ricerca sul movimento, dalla ricerca di ampliare le proprie possibilità
espressive, e quindi anche le proprie possibilità di esistenza.
La prima cosa che chiediamo a Susanna è di presentarsi, magari raccontandoci come ha
incontrato questa disciplina nelle sue varie declinazioni, i diversi insegnanti con cui ha
studiato, da quali bacini hai attinto le informazioni che ha condiviso con noi.

 

Susanna Recchia: Ho conosciuto l’anatomia esperienziale nel ’99, attraverso Elisa
Barucchieri, che mi ha introdotta a questo tipo di lavoro e nello stesso periodo, quasi per
caso, ho trovato il libro l’Anatomia Esperienziale di Andrea Olsen buttato in un cesto, in
super-saldo, in una libreria di Avezzano.
Dopo un paio di anni che mi ero trasferita a Londra, ho saputo che Andrea Olsen, la
persona che aveva scritto il libro, con Caryn McHose, sua compagna di ricerca,
sarebbero venute al Laban, l’università in cui stavo studiando, per tenere un workshop di
un giorno. Da allora mi sono appassionata a questo lavoro e al modo in cui loro due in
particolare, queste due artiste, presentavano questo tipo di proposta. Da allora, cioè dal
2004, seguo annualmente il loro lavoro.
Questo incontro con Andrea Olsen e Caryn McHose e la loro ricerca è nato come
opportunità di studio, lentamente si è trasformato in un modo di vivere la danza, ma anche
la quotidianità, la relazione con gli altri; un modo di osservare il mondo, l’ambiente, la
natura e tutto ciò che ci circonda. Faccio quindi riferimento a questa chiave di lettura,
quella dell’anatomia esperienziale, nel proseguire il mio percorso formativo della danza ed
ora anche nel dirigere le prove della compagnia (CanDoCo Dance Company).

Lucia Oliva: Mi sembra quasi una prospettiva; cosa c’è in questo tipo di “lenti” da
applicare alla danza, al movimento, alla ricerca che ti ha da subito interessata e coinvolta
così profondamente?

Susanna Recchia: Come prima cosa ha cambiato il mio punto di riferimento, attraverso
l’anatomia esperienziale sono riuscita a capire che non era necessario affrontare
l’apprendimento del movimento dall’esterno verso l’interno. Cioè potevo non fare
riferimento ad un modello esterno e quindi estetico, altro da me, per poi cercare
successivamente di interiorizzare il movimento. Potevo non avere nulla da raggiungere,
copiare o imitare: con l’anatomia esperienziale ho capito che il punto di partenza, ciò a cui
fare riferimento, ero io stessa. Potevo partire da ciò che sentivo, ciò che provavo a livello
fisico, a livello emotivo e anche a livello immaginativo. Questo per me è diventato anche
un modo di comprendere la creatività: in un certo senso, tutto quello che sono, tutto quello
che immagino, tutto quello che sento, è fonte di ispirazione per creare movimento, ma è
anche fonte di consapevolezza di ciò che faccio a livello di azione, di interazione nella vita
di tutti i giorni.

Lucia Oliva: In questi workshop che tu insegni, proponi comunque un’esperienza di
gruppo. Come può questo mondo interiore, come questo mondo del sentire,
dell’osservazione, dell’ascoltarsi, può diventare incontro con l’altro?
Susanna Recchia: Ho molto interesse nel cercare di capire come questo tipo di lavoro
possa non diventare insulare. Parte della ricerca riguarda la consapevolezza di sé, la
consapevolezza del proprio corpo, del proprio respiro, ma non mi è mai interessato un tipo
di lavoro in cui la conclusione fosse quella.
Prendere coscienza di me stessa mi interessa, ma ciò che mi interessa maggiormente è
come vivere in questo mondo in maniera sostenibile, indendo a livello fisico, ambientale,
ma anche di relazione. Per me, quindi, il lavoro di gruppo è quasi un’occasione per fare
pratica di tutte queste cose, per poter condividere con altri sia il lavoro fisico che un modo
di essere. Questa è la mia proposta: ricercare la possibilità di una comunicazione che
vada oltre gli schemi imposti dalla società, o la pressione che abbiamo rispetto
all’apparire, o al dover essere, o al dover adattarsi a ciò che immaginiamo sia giusto – la
forma giusta, l’espressione giusta, il modo di parlare giusto.

Lucia Oliva: Mi sembra che questa sia una proposta profondamente politica: questo
lavoro nasce tra la specificità ed unicità dell’individuo, quello che è il gruppo e la sua
differenza nel suo essere molteplice. Questo porta con sè il senso di imparare a vivere
insieme agli altri. Secondo te, quindi, la danza cosa può offrirci da questa dimensione di
relazione?

Susanna Recchia: Questo è un aspetto che ho elaborato col tempo e con l’esperienza,
l’ho da sempre avvertito a livello viscerale pensando che determinate cose per me erano
importanti e che volevo farle, condividerle ed insegnarle agli altri. È con il tempo che sto
prendendo consapevolezza dell’importanza di questo lavoro anche come proposta politica,
quindi che va oltre il potenziale creativo. Per me è come un’opportunità, un’occasione
condivisa con un gruppo, di ricercare modalità alternative per comunicare, stare insieme e
per ascoltarsi.
Devo dire che molti degli artisti che ho conosciuto, interessati all’anatomia espereinziale, si
interfacciano anche con discipline che si occupano delle medesime tematiche in altre
modalità, come ad esempio la comunicazione non violenta, oppure la somatic
experiencing (lavoro terapeutico che si occupa del collegamento tra esperienza fisica e
trauma). Quindi, anche se il lavoro che presento non è necessariamente a scopo
terapeutico, sono perfettamente consapevole del potere trasformativo che il movimento
possiede: la trasformazione del singolo, penso possa portare ad una trasformazione del
gruppo che quindi può portare una comunicazione alternativa oltre le quattro mura di una
sala di danza.

Lucia Oliva: un’ultima cosa, anche piccola, che senti di avere urgenza di condividere?
Susanna Recchia: Sì! Ieri al pub ho trovato un sottobicchiere che riporta questa scritta:
Now life: too short for “maybe later”, anche se è abbastanza ridicolo che una frase del
genere, legata alla consapevolezza del momento, alla pratica del presente, arrivi dal
sottobicchiere di un pub, oggi l’ho proposta come perla di saggezza durante il workshop 🙂

Bologna – 5 Gennaio 2019


Workshop con Susanna Recchia

Foto Giuseppe Franco

Per il ciclo delle “Pratiche condivise Extended”
MUVet è lieta di ospitare:

EMBODIMENT AND COMPOSITION
Seminario di Anatomia Esperienziale e Improvvisazione condotto da SUSANNA RECCHIA

–> Il 17, 18 e 19 gennaio

venerdì dalle 14:30 alle 18:30
sabato dalle 10:00 alle 18:00 con pausa pranzo
domenica dalle 10:00 alle 15:00
presso Spaziodanza MUVet, via Baruzzi 1/2 a Bologna

Il workshop avrà come elementi di studio l’Anatomia Esperienziale, l’Improvvisazione e la Composizione Istantanea. Si farà esperienza del paesaggio anatomico interno del corpo per ampliare il proprio vocabolario di movimento preparando il singolo ad aprirsi allo spazio circostante e al dialogo in movimento con gli altri. Attraverso l’improvvisazione di gruppo e la Composizione Istantanea si userà l’atto del danzare come continua ricerca tra ordine e caos.

I punti chiavi di lavoro del workshop saranno i seguenti:

• Anatomia Esperienziale:
Lavoro sulle tre sfere: testa, torace e bacino e la relazione tra il sistema scheletrico assile e appendicolare per lavorare sulla stabilità e la capacità articolare.
Il viso in relazione all’espressione, il respiro e l’uso della voce.
Il cuore, i polmoni e il diaframma; il sistema circolatorio in relazione a ritmo e musicalità.
La pelle come punto di comunicazione tra il sé, l’altro e lo spazio nel quale ci muoviamo.
Mani e piedi come punti di supporto e comunicazione.

• Consapevolezza fisica del sé, dello spazio interno e circostante.

• Contatto e lavoro in coppia per la consapevolezza del proprio corpo in movimento in relazione con l’altro e il gruppo.

• Il movimento come mezzo di: comprensione, scoperta, ricerca, espressione e comunicazione.

• La scoperta della relazione tra immaginazione, sensazione, forma e composizione

• A livello compositivo lavoreremo sui seguenti elementi:
Contenimento ed espansione, ritmo e pulsazione, prossimità e distanza, potenziale creativo e relazionale del movimento danzato.

Il workshop è aperto a danzatori abili e disabili e a tutti coloro che siano interessati alla creatività, la consapevolezza del corpo e al movimento come mezzo espressivo e relazionale.

\\ SUSANNA RECCHIA si diploma presso l’Accademia Nazionale di Danza a Roma e lavora professionalmente in Italia sia come danzatrice che come insegnante.
Dal 2001 vive a Londra dove consegue il Diploma e successivamente la Laurea in Studi di Danza presso il Trinity Laban e vince il premio Marion North come miglior performer.
I suoi studi si concentrano principalmente sulla danza contemporanea (Tecnica Release), sull’Improvvisazione e le pratiche somatiche. Dopo aver frequentato il corso di Danza-Movimento Terapia presso la Goldsmiths University, ha conseguito il diploma di Anatomia e Fisiologia al Tower Hamlets College e il diploma come insegnante di Yoga presso il Life Centre di Londra.
Completa il Master in Danza e Benessere Somatico presso la University of Central Lancashire e partecipa annualmente al corso Body & Earth con Andrea Olsen e Caryn McHOse dal 2004.
Come danzatrice ha lavorato per Candoco Dance Company, con la quale ha fatto spettacoli e insegnato workshops a livello internazionale e della quale ora è direttrice della ricerca e delle prove.
La sua attività didattica è particolarmente incentrata sulla divulgazione dell’Anatomia Esperienziale e l’Improvvisazione sia in Italia che all’estero in diversi contesti sia amatoriali che professionali.

 


Prendere coscienza di me stessa mi interessa, ma ciò che mi interessa maggiormente è come vivere in questo mondo in maniera sostenibile, intendo a livello fisico, ambientale, relazionale.
Per me, quindi, il lavoro di gruppo è quasi un’occasione per fare pratica di tutte queste cose, per poter condividere con altri sia il lavoro fisico che un modo di essere.
Questa è la mia proposta: ricercare la possibilità di una comunicazione che vada oltre gli schemi imposti dalla società, o la pressione che abbiamo rispetto all’apparire, o al dover essere, o al dover adattarsi a ciò che immaginiamo sia giusto – la forma giusta, l’espressione giusta, il modo di parlare giusto.

da un’intervista a Susanna Recchia
con Lucia Oliva


E’ possibile prendere parte a una sola giornata o a tutto il ciclo di incontri.

POSTI LIMITATI
è necessario iscriversi entro il 15 gennaio!

Per informazioni sui costi e adesioni scrivere a:
info@spaziodanza.com

L’associazione MUVet fa parte della rete italiana #unlimited promossa e sostenuta da Oriente Occidente Dance Festival.